Problemi di apprendimento, concentrazione e difficoltà cognitive a scuola: che fare?

In che modo possiamo valutare la presenza di difficoltà cognitive a scuola per selezionare le migliori strategie di intervento? Training di potenziamento specifici e la collaborazione con la scuola permettono di intervenire con successo su problemi di apprendimento e concentrazione. Lo vediamo insieme!

Nei precedenti video e articoli sono state presentate le categorie di fattori che possono determinare un problema di difficoltà scolastiche e sono stati approfonditi in dettaglio i fattori motivazionali.

Oggi vedremo insieme:

  • Che cosa sono le abilità cognitive?
  • Come possono determinare un problema di difficoltà scolastiche?
  • Come si può intervenire per risolvere il problema?

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: COSA SONO LE ABILITÀ COGNITIVE

Le abilità cognitive sono tutti i processi e attività mentali che coordinano le nostre conoscenze: sono quindi delle abilità dal cervello che elaborano e organizzano le informazioni, processi fondamentali per l’apprendimento.

Alcuni esempi di abilità cognitive sono: la lettura e la comprensione del testo, il calcolo, il ragionamento, l’attenzione, la memoria di lavoro, le abilità visuo-spaziali, …

Alcuni modelli cercano di spiegare il funzionamento dell’intelligenza dividendo queste abilità su tre livelli:

  • le abilità intellettive generali (chiamato anche fattore G), che intervengono l’elaborazione centrale delle informazioni;
  • le abilità con specificità maggiore per alcuni domini (come ad esempio le abilità verbali e le abilità visuo-spaziali);
  • le abilità ancora più specifiche (altamente specializzate), riguardanti soprattutto l’apprendimento (come ad esempio le abilità di calcolo, le abilità di lettura e le abilità di comprensione del testo).

Il nostro cervello, per ogni abilità specifica, ha dei moduli dedicati: una specifica parte del cervello computa le informazioni verbali, altre parti del cervello computano informazioni spaziali, altre le informazioni visive e così via.

Le abilità intellettive generali combinano tra di loro queste informazioni specifiche e le trasformano in forme di ragionamento più astratte.

Per semplificare possiamo pensare al nostro cervello come una squadra in cui ogni membro ha un suo compito specifico: c’è il membro della squadra che si occupa della lettura, il membro della squadra che è specializzato nel calcolo, quello che è specializzato nella comprensione del testo ed a coordinare il loro lavoro c’è un capitano.

Seguendo questo esempio, i membri della nostra squadra potrebbero essere le abilità più specifiche (le abilità di lettura, di scrittura, calcolo…) ed il capitano, il fattore G, rappresentato dalle abilità di ragionamento generali.

Per avere un buon risultato ogni membro deve lavorare in sinergia con gli altri in modo da ottenere un risultato ottimale in un compito complesso che viene proposto.

Ogni persona possiede diversi livelli per ogni abilità e l’insieme di queste diverse abilità si combina insieme per andare a definire il profilo cognitivo della persona.

Ciò è evidente anche nel senso comune in quanto si sente spesso dire

  • “Quella persona è brava con le mani”
  • “Quella persona ricorda molto bene le strade, è molto brava ad orientarsi”
  • “Quella persona ha davvero una buona memoria”
  • ” Quest’altra persona ha delle buone abilità di linguaggio”
  • “Quest’altra è brava sulle misure”
  • “Quella persona è molto brava con la settimana enigmistica, ha delle ottime abilità di ragionamento”

Risulta quindi evidente che le abilità di una persona siano la combinazione di livelli diversi di ogni singola sotto abilità specifica.

Tuttavia, a volte può capitare che, per normale variabilità tra una persona e l’altra,

una singola abilità cognitiva specifica può essere particolarmente deficitaria.

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: RAPPORTO TRA ABILITÀ COGNITIVE DEFICITARIE E DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE

In queste situazioni specifiche, in cui una singola abilità cognitiva risulta deficitaria, questa si configura come un anello debole della catena e, anche se le altre abilità cognitive sono di livello adeguato (o addirittura superiore), la prestazione generale sul compito complesso viene meno.

Un membro di una squadra di abilità in difficoltà, quindi, comprometterà il risultato di tutta la squadra.

Un esempio di compito complesso che viene proposto a scuola (e che permette di capire al meglio quanto le varie abilità debbano lavorare in sinergia) è un problema di geometria.

Per svolgere un problema di geometria correttamente ho bisogno di

  • abilità di lettura -> per leggere il testo;
  • abilità di comprensione del testo -> per comprendere testo e consegna;
  • abilità di ragionamento -> per astrarre le informazioni;
  • problem-solving;
  • abilità visuo-spaziali -> per comporre correttamente il disegno della figura con i giusti criteri;
  • abilità di calcolo specifiche per risolvere le varie formule e concludere il problema.

Se una di queste abilità indispensabili è particolarmente deficitaria (ad es. la comprensione del testo), anche se tutte le altre abilità sono di buon livello, quello specifico punto debole fa cadere tutta la prestazione sul problema di geometria.

Quando la prestazione del compito cognitivo complesso viene compromessa, il voto tendenzialmente non mi dice a che livello è presente una difficoltà specifica e quindi non sempre risulta semplice definire quale abilità cognitiva specifica sia deficitaria.

Molte volte, infatti, capita che il problema di singolo fattore delle abilità cognitive si espanda e si protragga anche alle altre aree, come ad esempio i fattori motivazionali e fattori emotivi.

Il bambino o ragazzo a causa della difficoltà cognitiva su quella specifica abilità continuerà a portare a casa fallimenti, perdendo di conseguenza la motivazione ed instaurando un vissuto emotivo spiacevole con il compito, la materia e successivamente, con molta probabilità, anche per la scuola più in generale.

Se si interviene con delle ripetizioni, ad esempio, continuando a spiegare lo stesso concetto più volte, senza andare ad indagare su quella che è la difficoltà cognitiva specifica, il rischio è quello di aumentare semplicemente la frustrazione.

In questo modo, infatti, si andrà a mettere sempre più alle strette in ragazzo senza indagare e indentificare quella che è la reale causa del problema.

Molte volte genitori ed insegnanti riferiscono, ad esempio:

  • “Non è portato per la materia”
  • “Non è portato per queste cose”
  • “Ha problemi di apprendimento” ecc.

quando in realtà non si sta analizzando il problema a livello corretto.

Difficoltà cognitive a scuola in bambini e ragazzi difficoltà scolastiche

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: COME INTERVENIRE

Nel caso in cui un problema di apprendimento e di difficoltà scolastiche sia legato ad un deficit specifico su un’abilità cognitiva, gli step che vanno implementati per risolvere il problema sono:

  1. identificare in dettaglio la difficoltà cognitiva
  2. attivare dei potenziamenti che vadano ad agire nello specifico su quella abilità cognitiva per elevarne il livello.

All’interno della nostra presa in carico specifica per le difficoltà scolastiche, per intervenire sul problema quando è causato da una difficoltà specifica su un’abilità cognitiva, andiamo ad implementare due fasi di intervento:

  1. una valutazione cognitiva completa
  2. un training di potenziamento specifico sulle abilità cognitive compromesse.

Di seguito andremo a definire nello specifico queste fasi.

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: LA VALUTAZIONE COGNITIVA

In fase di valutazione vengono proposti alcuni test neuropsicologici standardizzati che permettono di valutare una ad una le varie abilità cognitive confrontandole con il campione di riferimento su cui è stato standardizzato lo strumento di misura.

Per capire quali abilità vadano analizzate nello specifico vengono utilizzate le informazioni raccolte dal colloquio e dal profilo emerso dalla valutazione delle abilità cognitive generali, cercando di misurare solamente le abilità su cui con più maggiore probabilità sarà presente la difficoltà cognitiva.

Il vantaggio di questi test è che mi permettono di misurare una specifica abilità cognitiva andando ad isolare tutte le altre.

Ogni prova implementata ci fornisce un livello specifico di ogni singola abilità e permette di andare a delineare l’intero profilo cognitivo del ragazzo.

In questo modo viene raggiunto sia l’obiettivo di identificare l’abilità cognitiva compromessa (punto di debolezza) sia i suoi talenti (punti di forza).

Problemi di apprendimento e concentrazione a scuola come intervenire?

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: L’INTERVENTO

Dopo aver definito il profilo cognitivo generale del ragazzo, i suoi punti di forza ed i suoi punti di debolezza, possiamo intervenire in due modi:

  1. direttamente con lui tramite training e potenziamenti specifici
  2. direttamente con la scuola interfacciandosi con l’insegnante è andando a personalizzarla didattica per quello specifico alunno.

Le sessioni di potenziamento svolte con il ragazzo, che a seconda dell’abilità possono essere svolti in studio o anche a domicilio, hanno scopo di elevare il più possibile il livello dell’abilità cognitiva compromessa.

Il fine principale è che quell’abilità specifica riesca finalmente a lavorare in sinergia con tutte le altre abilità cognitive non compromesse.

Dalla base del profilo cognitivo del ragazzo e dei suoi punti di forza e di debolezza si può inoltre proporre un metodo di studio e metodo di lavoro che vada a valorizzare e la sua modalità specifica di elaborazione di informazioni che caratterizza il suo stile cognitivo.

Ad esempio, se un ragazzo possiede delle abilità visuo-spaziali molto sviluppate, si proporrà un metodo specifico che che gli permette di sfruttare al meglio queste abilità.

Nel momento in cui si decide di interfacciarsi con la scuola per personalizzare la didattica si procede con

  1. una relazione in cui vengono riportati quelli che sono i punti deboli e punti di forza del ragazzo e vengono fornite delle indicazioni didattiche per l’insegnante;
  2. degli incontri dei nostri professionisti con gli insegnanti nei quali vengono discusse tutte le indicazioni didattiche per fare in modo di implementarla il meglio nel contesto scolastico.

Per alcune problematiche, come i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ci sono alcune normative che regolano questa interazione tra servizi clinici e scuola.

Alcuni esempi di queste normative sono la Legge 170 sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento e la normativa BES sui Bisogni Educativi Speciali.

Obiettivo dell’interfacciarsi con la scuola è quello di personalizzare la didattica per fare in modo che questa aiuti il ragazzo ad aggirare le sue difficoltà e a migliorare il più possibile nei suoi punti deboli.

PROBLEMI DI APPRENDIMENTO, CONCENTRAZIONE E DIFFICOLTÀ COGNITIVE A SCUOLA: CONCLUSIONE

Per motivi didattici abbiamo analizzato nello specifico come intervenire quando il problema è causato da un deficit su un’abilità cognitiva specifica ma, ovviamente, in un caso reale di difficoltà scolastiche, tutte le varie categorie di fattori che determinano il problema vanno tenute in considerazione contemporaneamente: va valutato in dettaglio il livello delle abilità cognitive, vanno valutati i fattori motivazionali, i fattori emotivi insieme a strategie e metodi lavoro.

Nei prossimi articoli approfondiremo i fattori legati alle strategie di lavoro ed al metodo di studio.

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Dott.ssa Anna Bonaldo

PSICOLOGA CLINICA