Ansia e strane sensazioni allo stomaco: come mente e corpo si influenzano

Il legame tra mente e corpo è tanto affascinante quanto complesso. Le emozioni che viviamo ogni giorno, in particolare l’ansia e strane sensazioni allo stomaco, non si limitano alla sfera mentale, ma si manifestano anche attraverso il corpo.

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Tra i disturbi fisici più frequentemente associati agli stati ansiosi troviamo proprio quelli gastrointestinali. Non è un caso che molte persone riferiscano una connessione strettissima tra ansia e strane sensazioni allo stomaco: tensioni, dolori, crampi o nausea sembrano accompagnare spesso i momenti di maggiore stress emotivo.

In questo articolo esploreremo insieme come si crea questo legame e quali strumenti abbiamo a disposizione per spezzare il circolo vizioso tra mente e corpo, andando ad approfondire il rapporto tra ansia e strane sensazioni allo stomaco che vengono spesso riportate come sintomi dalle persone.

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è una risposta naturale e fisiologica del nostro organismo a situazioni percepite come minacciose o incerte. Questa, in condizioni normali, è funzionale, in quanto ci può preparare ad affrontare sfide, aumenta la nostra vigilanza e ci sprona all’azione.

Tuttavia, se questa eccede certi livelli o se diventa cronica, intensa o si attiva senza una minaccia reale, può trasformarsi in un problema invalidante. È in questi casi che si parla di ansia patologica.

I sintomi dell’ansia si manifestano a vari livelli:

  • Cognitivo: difficoltà a concentrarsi, pensieri intrusivi, preoccupazioni costanti.
  • Emotivo: paura intensa, sensazione di perdita di controllo.
  • Comportamentale: evitamento di situazioni temute, comportamenti compulsivi.
  • Fisico: tachicardia, tensione muscolare, sudorazione, tremori e, come vedremo, problematiche legate allo stomaco.

È proprio entrando nelle vie fisiche che si osserva il legame tra ansia e strane sensazioni allo stomaco.

Ansia e disturbi psicosomatici: il legame mente-corpo

È ancora diffusa la credenza che mente e corpo siano due entità separate, quasi indipendenti l’una dall’altra. In realtà, ogni emozione che viviamo si traduce in un insieme di cambiamenti concreti a livello fisico. Questo vale in particolare per l’ansia, un’emozione che ha tra i suoi principali effetti proprio l’attivazione del corpo in vista di una “minaccia”.

Quando l’ansia si attiva, il nostro organismo entra in uno stato di allerta: tra i sintomi più diffusi, il battito cardiaco accelera, i muscoli si tendono e la respirazione si fa più rapida. Tutti questi cambiamenti hanno una funzione evolutiva: in natura è ciò che ci preparava all’attacco e alla fuga. Tuttavia, nella vita moderna, le minacce non sono più predatori o pericoli fisici, ma si sono trasformate in situazioni sociali, pressioni lavorative o problemi personali.

Cambiano le minacce percepite, ma il nostro corpo reagisce comunque allo stesso modo.

I disturbi psicosomatici, quali ansia e strane sensazioni allo stomaco, nascono proprio da questo meccanismo: sono sintomi fisici reali e concreti, ma fortemente influenzati o mantenuti da fattori psicologici. Non si tratta di sintomi “immaginari” o inventati: chi soffre di disturbi psicosomatici avverte dolori, fastidi e malesseri del tutto autentici, che però non trovano una causa organica evidente o, se presente, risultano sproporzionati rispetto all’entità effettiva del danno.

Nel caso dell’ansia, l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo – quello che regola funzioni involontarie come il battito cardiaco, la digestione, la sudorazione – può causare una serie di alterazioni nei principali sistemi corporei:

  • Sistema cardiovascolare: tachicardia, palpitazioni, variazioni della pressione sanguigna.
  • Sistema respiratorio: senso di fiato corto, iperventilazione, oppressione toracica.
  • Sistema muscolare: tensioni croniche, dolori, crampi.
  • Sistema gastrointestinale: disturbi digestivi, nausea, dolori allo stomaco, alterazioni dell’alvo.

Tra questi, l’apparato gastrointestinale è particolarmente sensibile agli stati emotivi, da cui il legame tra ansia e strane sensazioni allo stomaco. La ragione risiede nella fitta rete di comunicazione che collega il cervello all’intestino attraverso l’asse intestino-cervello, un complesso sistema di segnali nervosi, ormonali e biochimici che fa sì che ogni variazione emotiva si rifletta immediatamente anche a livello dell’apparato digerente.

In questo senso, ansia e sintomi fisici formano un circuito che si autoalimenta: l’ansia produce sintomi fisici, i sintomi aumentano la preoccupazione e la paura, che a loro volta intensificano l’ansia.

Se questo circolo vizioso non viene interrotto, il rischio è che il corpo diventi il principale teatro di manifestazione del disagio emotivo, cronicizzando poi i sintomi e peggiorando la qualità di vita.

Per questo motivo, riconoscere e trattare i disturbi psicosomatici non significa “immaginare meno”, ma prendersi cura in modo serio e profondo del proprio benessere mentale e fisico.

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Ansia e strane sensazioni allo stomaco: cosa succede?

Ansia e strane sensazioni allo stomaco: chi ha vissuto momenti di forte ansia sa quanto il corpo possa reagire intensamente, e una delle aree più vulnerabili è sicuramente lo stomaco. Non a caso, espressioni come “avere lo stomaco chiuso” o “sentire un nodo alla bocca dello stomaco” sono entrate nel linguaggio comune per descrivere stati di tensione emotiva.

Ma cosa succede esattamente quando l’ansia si manifesta a livello gastrointestinale?

Come anticipato, il nostro sistema digestivo è in costante comunicazione con il cervello, grazie a una fitta rete di neuroni e segnali chimici conosciuta come asse intestino-cervello. Questo asse fa sì che emozioni e stati psicologici abbiano effetti immediati sul funzionamento dell’apparato digerente.

L’intestino, in effetti, viene spesso chiamato il nostro “secondo cervello”, perché contiene milioni di neuroni che regolano funzioni complesse come la motilità, la secrezione di enzimi digestivi e la percezione del dolore.

Quando l’ansia si attiva, il sistema nervoso autonomo entra in modalità “combatti o fuggi”, determinando cambiamenti profondi anche a livello dello stomaco e dell’intestino:

  • La motilità intestinale può accelerare o rallentare, causando crampi, diarrea o stitichezza.
  • La secrezione di acidi gastrici può aumentare, irritando la mucosa dello stomaco e provocando dolore o sensazione di bruciore.
  • La sensibilità intestinale può aumentare, rendendo percepibili anche stimoli normalmente innocui (fenomeno chiamato “ipersensibilità viscerale”).

Tutte queste alterazioni spiegano la relazione tra ansia e strane sensazioni allo stomaco, che possono variare per tipo e intensità:

  • Tensioni e crampi: lo stomaco si contrae involontariamente, causando fitte o fastidi prolungati.
  • Gonfiore: una sensazione di pienezza e distensione addominale anche in assenza di pasti abbondanti.
  • Nausea: una risposta del corpo a uno stato di allerta percepito, che può ridurre l’appetito o provocare malessere.
  • Dolori puntiformi o diffusi: fitte isolate o dolori meno definiti ma persistenti, che peggiorano sotto stress.
  • Sensazione di vuoto o nodo allo stomaco: uno dei segnali più classici di ansia acuta.

È importante sottolineare che, dal punto di vista clinico, queste manifestazioni sono del tutto reali. Non si tratta dunque di “fissazioni” o immaginazioni, ma di risposte fisiologiche concrete a uno stato emotivo alterato.

Inoltre, il vissuto personale gioca un ruolo cruciale: chi ha una maggiore tendenza all’ipercontrollo del corpo o chi ha vissuto esperienze di malattia passate può essere più sensibile a interpretare ogni minimo cambiamento fisico come una minaccia, aumentando ancora di più il livello di ansia.

Questo circolo vizioso: ansia → alterazioni digestive → percezione amplificata → ulteriore ansia, può diventare cronico se non viene riconosciuto e interrotto attraverso un percorso mirato.

Proprio per questo motivo è fondamentale intervenire sia sulla gestione dell’ansia sia sul modo in cui la persona interpreta e vive le proprie sensazioni corporee.

Come affrontare il problema con la psicoterapia

La Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per affrontare i disturbi d’ansia e le problematiche psicosomatiche ad essa associate, come le strane sensazioni allo stomaco.

In terapia si parte dal presupposto che non sono solo gli eventi esterni a generare ansia, ma soprattutto il modo in cui interpretiamo tali eventi – e le sensazioni corporee che ne derivano.

Un pensiero come “Se sento dolore allo stomaco, sicuramente ho qualcosa di grave” può alimentare ulteriormente l’ansia, chiudendo il paziente in un circolo vizioso difficile da spezzare.

La CBT interviene su più livelli:

  • Ristrutturazione cognitiva: aiuta il paziente a riconoscere i pensieri distorti e catastrofici relativi ai propri sintomi, sostituendoli con interpretazioni più realistiche e funzionali.
  • Esposizione enterocettiva: permette di esporsi gradualmente alle sensazioni fisiche temute (come tensione, nausea, crampi) in modo controllato, per ridurne il potere disturbante.
  • Tecniche di rilassamento: insegnano a calmare la risposta fisiologica dell’ansia e a sviluppare una maggiore consapevolezza del corpo senza giudizio.
  • Gestione dell’ansia anticipatoria: lavora sulla tendenza a temere in anticipo la comparsa dei sintomi, un meccanismo che spesso amplifica le manifestazioni fisiche.

L’obiettivo finale della CBT non è quello di eliminare ogni sensazione fisica sgradevole, ma di modificare il rapporto che la persona ha con il proprio corpo e con l’ansia, promuovendo fiducia, autonomia e resilienza.

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Altri aspetti chiave per gestire ansia e sensazioni allo stomaco

Oltre alla psicoterapia, esistono diversi aspetti che possono essere di grande aiuto per migliorare il benessere psicofisico:

  • Educazione psicocorporea: comprendere le modalità di funzionamento dell’asse mente-corpo aiuta a ridurre la paura dei sintomi.
  • Regolazione emotiva: saper riconoscere e gestire le emozioni forti può prevenire la somatizzazione.
  • Stili di vita sani:
    • Mangiare in modo equilibrato, evitando eccessi e sostanze irritanti.
    • Praticare attività fisica regolare, utile per scaricare tensioni e migliorare l’umore.
    • Curare il riposo notturno, indispensabile per il recupero psicofisico.
  • Tecniche di gestione dello stress: respirazione profonda, meditazione e gestione del tempo sono strumenti preziosi per ridurre l’ansia di base.

Esempio pratico: un caso clinico

Anna si è rivolta al nostro Studio lamentando da diversi mesi fastidi persistenti allo stomaco: fitte improvvise, una costante sensazione di peso e una lieve nausea, che si acutizzava nei periodi di maggiore tensione, specialmente in ambito lavorativo e familiare.

Nonostante avesse effettuato numerosi controlli medici, tutti con esito negativo, il disagio continuava a ripresentarsi, alimentando in lei un’ansia crescente e la paura che potesse esserci “qualcosa di grave” non ancora individuato.

Nel percorso di terapia, si è lavorato inizialmente sulla consapevolezza del collegamento tra ansia e sintomi fisici, aiutandola a riconoscere come l’attivazione emotiva si traducesse in sensazioni corporee.

Successivamente, è stato affrontato il tema dei pensieri catastrofici legati alle sensazioni allo stomaco, come la convinzione che ogni fastidio fosse segno di una malattia seria.

Attraverso il lavoro di ristrutturazione cognitiva, la paziente ha imparato a mettere in discussione questi pensieri e a sostituirli con interpretazioni più realistiche e rassicuranti.

Attraverso prescrizioni specifiche, la paziente ha imparato a rimanere a contatto con le sensazioni corporee senza fuggire o allarmarsi, osservandole con curiosità anziché con paura.

Col tempo, la paziente ha riferito un netto miglioramento: non solo l’intensità dei sintomi si è ridotta, ma, soprattutto, è cambiato il suo modo di interpretarli e viverli.

Le strane sensazioni allo stomaco sono diventate episodi sempre più rari e meno spaventosi, consentendole di recuperare una buona qualità di vita e di affrontare le normali sfide quotidiane con maggiore fiducia e serenità.

Conclusioni

Il legame tra ansia e strane sensazioni allo stomaco è un fenomeno comune, ma spesso sottovalutato o frainteso. Sapere che il nostro corpo reagisce agli stati emotivi in modo naturale aiuta a ridurre il timore dei sintomi fisici.

Se ti capita di vivere fastidi allo stomaco che sembrano peggiorare nei momenti di ansia, non devi sentirti solo o inadeguato: il tuo corpo sta semplicemente rispondendo a uno stato di allerta emotiva.

La buona notizia è che, con il giusto supporto psicologico e alcuni cambiamenti nello stile di vita, è assolutamente possibile rompere il circolo vizioso tra ansia e sintomi corporei, migliorando la qualità della vita.

Intraprendere un percorso di consapevolezza e gestione dell’ansia può fare una grande differenza.

Se le strane sensazioni allo stomaco diventano un ostacolo alla tua serenità quotidiana, considera l’idea di rivolgerti a un professionista esperto.

 

Ansia e strane sensazioni allo stomaco non devono governare la tua vita: è possibile riprendere in mano il proprio benessere, un passo alla volta.

Dott. Alberto Cocco

Psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Responsabile servizi Studio Sofisma

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RIFERIMENTI UTILI

https://www.medicalnewstoday.com/articles/321611

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