Ipocondria e sintomi fisici: tutto quello che devi sapere

ipocondria e sintomi fisici: spiegazione

Rapporto tra ipocondria e sintomi fisici

Il disturbo d’ansia da malattia, noto anche come ipocondria o ansia per la salute, è un problema emotivo insidioso che costringe chi ne soffre a vivere quotidianamente del disagio generato da sintomi fisici, interpretazioni catastrofiche di sintomi di vario tipo e comportamenti di controllo.

Questo circolo vizioso di meccanismi psicologici genera ansia elevata, creando una sorta di “prigione mentale” da cui può essere difficile liberarsi.

In questo articolo, esploreremo come agisce l’ipocondria nel mantenere i sintomi fisici ad essa connessi, analizzando il meccanismo chiave che lega i sintomi fisici all’ansia e come i comportamenti di controllo tendono a consolidare e cronicizzare questa condizione.

Esploreremo il meccanismo che collega la preoccupazione eccessiva riguardo alla salute con l’ansia stessa, fornendo esempi concreti per chiarire questa connessione tra ipocondria e sintomi fisici.

Il Circolo Vizioso Dell’ansia: Sintomi Fisici e Interpretazioni Negative

Il meccanismo che connette i sintomi fisici all’ansia nell’ipocondria è un intricato disagio emotivo, in cui anche le sensazioni fisiche più comuni possono trasformarsi in preoccupazioni per malattie gravi, le quali poi possono generare un ansia elevata.

Una sensazione di affaticamento o una tachicardia vengono interpretati in modo negativo e catastrofico. Un segnale, una sensazione fisica normale diventa un campanello d’allarme di pericolo, scatenando il processo emotivo che alimenta l’ansia.

La mente, in preda all’ansia, amplifica e distorce questi segnali e sintomi fisici, trasformandoli in prove “indiscutibili” di una malattia o di un problema fisico grave, secondo un meccanismo psicologico di “profezia e che si autoavvera”.

Prendiamo ad esempio il mal di testa, un sintomo estremamente diffuso nella nostra esperienza quotidiana.

Nel circolo vizioso dell’ipocondria, questo innocuo mal di testa può essere erroneamente interpretato come l’indicazione inequivocabile di un problema cerebrale grave. L’ansia aumenta in risposta a questa interpretazione, trasformando un semplice disagio o sintomo fisico come il mal di testa in una spirale di preoccupazioni e ansia che si autoalimentano.

Nel caos e la frenesia della mente ansiosa, i segnali e i sintomi fisici vengono amplificati e distorti, diventando prove apparentemente indiscutibili di una malattia o di un problema fisico grave.

Ad esempio, un battito cardiaco accelerato può diventare il trigger di un pericolo imminente, mentre una sensazione di affaticamento può tradursi nella convinzione distorta di una malattia grave e/o irreversibile.

Questa interpretazione negativa non solo intensifica l’ansia già presente, ma dà il via a un ciclo incessante, un turbine di sintomi fisici alimentati dall’ansia stessa in un potente legame mente-corpo legato al meccanismo della risposta attacco-fuga.

Attraverso questo insidioso circolo vizioso, l’ansia diventa la tela su cui dipingere paure irrazionali, trasformando ogni normale sensazione fisica in scenari catastrofici di malattia.

Il risultato è un intricato labirinto in cui la mente si perde nel disagio emotivo, e il corpo risponde dando la continua percezione di sintomi fisici, tutti scatenati dall’escalation dell’ansia e dalla risposta attacco fuga.

Il Meccanismo Da Interrompere: Ansia Elevata e Comportamenti di Controllo

L’ansia diventa sempre più elevata, a mano a mano che la persona cerca conferma di una presunta malattia legata ai propri sintomi fisici: come reazione, molte persone ricorrono a comportamenti di controllo, come la ricerca compulsiva online dei sintomi.

Il sintomo fisico iniziale, come il mal di testa, diventa il “trigger” per l’ansia elevata. La persona che in quel momento percepisce ansia, a causa dei sintomi fisici, potrebbe iniziare una ricerca compulsiva online dei sintomi associati a malattie cerebrali, generando ulteriore ansia. Ad esempio, la paura di un tumore al cervello può portare a una ricerca incessante dei sintomi associati a questa condizione, alimentando la percezione catastrofica e aumentando a sua volta l’ansia anziché alleviarla.

Il Meccanismo Si Rinforza: il Condizionamento Operante consolida l’associazione tra Ipocondria e sintomi fisici.

I comportamenti di controllo sopra descritti si trasformano in un circolo vizioso che nel tempo va progressivamente a cronicizzare l’ipocondria: i processi di condizionamento operante (una forma di apprendimento) consolidano il legame tra ipocondria e sintomi fisici.

Il comportamento di ricerca online compulsiva, ad esempio, viene rinforzato dalla temporanea riduzione dell’ansia che da (un sollievo da rassicurazione), creando un legame stretto tra ansia, comportamenti di controllo e interpretazioni catastrofiche.

Infatti, di seguito viene illustrato il legame tra ipocondria e sintomi fisici:

  • nell’ipocondria i sintomi fisici vengono interpretati in modo catastrofico;
  • tale interpretazione fa aumentare l’ansia;
  • in risposta all’ansia il soggetto mette in atto i comportamenti di controllo (ricerca online dei sintomi della patologia temuta o eventuali rassicurazioni);
  • tali comportamenti di controllo danno un temporaneo sollievo dall’ansia;
  • tale sollievo dall’ansia rinforza e condiziona il comportamento disfunzionale di controllo;
  • tale rinforzo per condizionamento operante cronicizza il problema di ipocondria andando a definire il legame tra sintomi fisici e ipocondria.

Questo comportamento di controllo si cronicizza sempre di più nel tempo, creando una crescente ansia “da malattia”.

Il circolo vizioso si complica ulteriormente quando è l’ansia stessa a provocare dei forti sintomi fisici.

La costante preoccupazione per la salute può causare sintomi fisici causati dall’ansia, come palpitazioni, tensione muscolare o difficoltà di concentrazione.

Questi sintomi fisici legati all’ansia, a loro volta, possono essere interpretati come segnali di nuove malattie, intensificando l’ansia esistente: l’intensificarsi di tali sintomi viene erroneamente interpretato come la conferma del fatto che c’è qualcosa non va a livello fisico e questo aggrava l’ansia.

Uscire dal Labirinto: Interventi Terapeutici e Consapevolezza

Superare definitivamente l’ipocondria richiede spesso l’intervento di professionisti della salute mentale.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che in Studio Sofisma, offriamo quotidianamente è particolarmente efficace nel modificare modelli di pensiero distorti e comportamenti dannosi tipici del legame e i circoli viziosi tra sintomi fisici e ipocondria.

La consapevolezza del funzionamento dei propri schemi di pensiero e l’educazione sulla salute sono cruciali per la risoluzione di queste problematiche a livello emotivo: comprendere che i sintomi fisici non sono necessariamente segnali di malattie gravi è il primo passo per uscire dal disagio emotivo dell’ipocondria.

La CBT, impiegata quotidianamente nei nostri interventi, si distingue per la sua capacità di esplorare e ristrutturare il modo in cui si interpretano i sintomi fisici, fornendo strumenti pratici per affrontare le paure irrazionali legate alla salute. Come indicato dalla letteratura scientifica del campo, questo approccio terapeutico mirato rappresenta un tassello fondamentale nel trovare una via d’uscita dal labirinto dell’ipocondria.

Parallelamente, approfondire la comprensione dei propri schemi di pensiero, esplorando le radici profonde delle preoccupazioni legate alla salute, è un processo graduale ma essenziale per la risoluzione di questa tipologia di problemi emotivi.

La consapevolezza crea un ponte verso la razionalità, permettendo ai pazienti di riconoscere che i sintomi fisici non sono necessariamente indicatori di malattie gravi.

In aggiunta, la fase del trattamento caratterizzata dalla psico-educazione, che offriamo come Studio Sofisma, fornisce informazioni accurate e comprensibili sul funzionamento del corpo, sui vari fattori che possono influenzare la salute e sulla natura dei sintomi fisici più comuni legati all’iponcondria. Questo processo educativo non solo fornisce chiarezza, ma agisce anche come antidoto alle informazioni fuorvianti spesso trovate online durante il periodo di ansia per la salute.

La combinazione di terapia cognitivo comportamentale, consapevolezza dei propri processi mentali e un solido bagaglio di conoscenze sulla salute crea un percorso valido verso la risoluzione definitiva del problema.

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Rompere il Circolo Vizioso tra Ipocondria e sintomi fisici

In conclusione, l’ipocondria è un intricato labirinto mentale alimentato da sintomi fisici interpretati in modo catastrofico, ansia elevata e comportamenti di controllo.

Il meccanismo che mantiene l’ipocondria si intreccia tra sintomi fisici, interpretazioni catastrofiche e reazioni d’ansia.

La consapevolezza di questa connessione è cruciale per spezzare il circolo vizioso.

Attraverso interventi terapeutici mirati e una comprensione approfondita dei meccanismi del problema emotivo, si può rompere il legame tra la preoccupazione eccessiva per la salute, i sintomi fisici e l’ansia, permettendo una vita libera dall’ipocondria.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFIA

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Dott. Alberto Cocco

PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA

COGNITIVO COMPORTAMENTALE

RESPONSABILE SERVIZI STUDIO SOFISMA

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