Depressione maggiore: come riconoscerla
Vediamo insieme quali sono i sintomi e i campanelli di allarme specifici che permettono di riconoscere un problema di depressione maggiore.
Uno studio Canadese pubblicato sulla rivista Lancet ha dimostrato che anni di depressione cronica non trattata possono portare ad alterazioni permanenti del cervello.
Questa scoperta sottolinea l’importanza di riconoscere e diagnosticare la depressione maggiore nel più breve tempo possibile dopo l’insorgenza.
Inoltre, riconoscerla e trattarla subito permette di uscirne con minore investimento di risorse, minore disagio e trattamenti di minore durata.
Per questo motivo noi di Studio Sofisma, insieme a questo articolo, pubblicheremo dei contenuti che vi aiuteranno a riconoscere i segnali della depressione maggiore in maniera tempestiva per poi intervenire il prima possibile e in maniera efficace.
Per i quadri più lievi cercheremo di farvi capire quali abitudini di vita e comportamenti rischiano di favorire l’insorgere della depressione, in modo da che possiate agire fin da subito su di essi.
Per gli stadi più avanzati invece vi spiegheremo quali strategie, procedure e percorsi di trattamento sono più indicati per uscire in maniera efficace da una fase depressiva.
DEPRESSIONE MAGGIORE E TONO DELL’UMORE
La definizione di depressione è strettamente legata al concetto di tono dell’umore.
Per tono dell’umore basso si intende quello che nel senso comune viene definito come “sentirsi giù”, “sentirsi molto triste” e “non aver voglia di far nulla”.
Fluttuazioni del tono dell’umore fanno parte della vita di tutti i giorni e sono un qualcosa che tutti conosciamo, spesso in maniera concomitante a periodi di vita difficili o particolarmente stressanti.
Senz’altro non basta essere giù di umore per definirsi depressi, tuttavia alcune volte a causa di periodi particolarmente difficili in lavoro, scuola o relazioni e a causa di più fattori stressanti che si combinano in uno stesso momento, le richieste dell’ambiente possono superare le nostre capacità di fronteggiarle.
Le normali fluttuazioni dell’umore rischiano quindi di bloccarsi su un tono dell’umore cronicamente basso.
A causa di questo stato emotivo perdiamo energia, motivazione e spinta a fare le cose.
DEPRESSIONE MAGGIORE: IL CIRCOLO VIZIOSO
Il perdurare di questo stato determina la presenza di uno dei criteri per definire la depressione cioè il significativo disagio e la compromissione di funzionamento sociale e lavorativo.
Ci sentiamo senza forze, tristi e poco motivati e questo ci impedisce di dare il meglio nel lavoro e nelle relazioni.
Tutto ciò fa scattare il circolo vizioso della depressione in quanto più ci sentiamo giù, più tendiamo ad evitare le situazioni che ci davano piacere ed incentivo.
Inoltre, più evitiamo queste situazioni, più ci sentiamo giù.
DEPRESSIONE MAGGIORE: I CAMPANELLI DI ALLARME
Abbiamo visto quindi quali sono i campanelli di allarme della depressione maggiore:
- il tono dell’umore che rimane basso cioè il sentirsi sempre giù, tristi e senza energie;
- la compromissione del funzionamento sociale e lavorativo;
- la tendenza a disinvestire dalle attività che ci davano piacere ed incentivo.
Inoltre, altri indicatori che possono presentarsi in maniera concomitante sono:
- difficoltà di concentrazione;
- alterazioni del sonno;
- alterazioni dell’appetito;
- alterazioni della libido sessuale;
- rallentamento o agitazione psicomotoria.
La presenza di alcuni di questi criteri determina con elevata probabilità la presenza di un quadro depressivo su cui è opportuno intervenire con specifiche strategie che agiscono su pensieri, comportamenti e abitudini della persona.
Nei prossimi articoli analizzeremo in dettaglio l’impatto della depressione su pensieri e comportamenti e vedremo quali strategie possono essere messe in atto fin da subito per impedirne l’insorgenza o per trattarla in maniera efficace.
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Dott. Alberto Cocco
PSICOLOGO CLINICO
