Mio figlio non mi ascolta! Come intervenire.

Il comportamento del bambino è governato da specifici principi dell’apprendimento che possono essere utilizzati dal genitore per intervenire sulle problematiche di comportamento del proprio figlio. Vediamo insieme come!

Dopo aver concluso la campagna informativa sui problemi di ansia e dell’umore, per i prossimi mesi ci focalizzeremo sugli interventi psicologici nell’ambito dell’età evolutiva e della genitorialità.

Oggi vedremo insieme uno dei nostri servizi più richiesti che è dedicato al supporto al genitore nella gestione di problemi di comportamento del proprio figlio.

L’obiettivo primario del servizio è dare una guida e delle strategie concrete per essere un genitore efficace.

MIO FIGLIO NON MI ASCOLTA: I PRINCIPI ALLA BASE DEL COMPORTAMENTO DEI BAMBINI

C’è un conflitto di fratelli e sorelle?

Ti senti imbarazzato dal modo in cui tuo figlio si comporta di fronte ad altre persone?

Sei stanco dell’insegnante che chiama per lamentarsi?

Vuoi solo che tuo figlio ti ascolti di più?

La psicologia del comportamento fornisce delle strategie di intervento specifiche per venire a capo di queste problematiche.

Il comportamento di un bambino, nel modellarsi con l’esperienza, segue precise regole che sono in linea con i processi di apprendimento e di condizionamento che vengono studiati dalle scienze psicologiche.

La frequenza di un certo comportamento e il fatto che si presenti di più o di meno all’interno del repertorio comportamentale di un bambino, dipende dalle conseguenze che questo ha nell’ambiente e dalla valenza che queste ultime hanno per il bambino in termini di incentivo e disincentivo.

Conseguenze positive per il bambino, subito dopo il comportamento, lo faranno aumentare di frequenza e conseguenze negative lo ridurranno di frequenza.

Inoltre, la valenza positiva e negativa deve essere tale per il bambino stesso e questo è molto soggettivo e cambia da persona a persona.

MIO FIGLIO NON MI ASCOLTA: UN ESEMPIO

Una maestra può, ad esempio, rimproverare spesso un bambino perché interviene a sproposito in classe disturbando la lezione e non capire il perché continui a comportarsi così quando per lei il rimprovero dovrebbe essere un disincentivo, una conseguenza negativa.

In questo esempio, la maestra trascura il fatto che in classe i compagni che ridono e danno attenzione agli interventi a sproposito del compagno, determinano la presenza di un forte incentivo al suo comportamento, una conseguenza positiva che per lui ha un grande valore e quindi contribuisce ad aumentare la frequenza di quel comportamento scorretto.

Mio figlio non mi ascolta

MIO FIGLIO NON MI ASCOLTA: UN ERRORE TIPICO

Spesso il genitore non è consapevole e a conoscenza di questi principi di base dell’apprendimento che governano il comportamento del bambino e prende decisioni per l’educazione del proprio figlio seguendo i valori personali e il buon senso.

Anche se il genitore è, ovviamente, assolutamente in buona fede e anche se i valori e il concetto di giusto e sbagliato che lo ispirano sono innegabilmente buoni, spesso nel cercare di trasmetterli al proprio figlio vengono utilizzate modalità per gestire comportamenti specifici che non producono gli effetti sperati.

Anzi, a volte per cercare di eliminare un certo comportamento viene prodotto l’effetto opposto.

Uno dei principali errori che riscontriamo da parte dei genitori per correggere il comportamento dei propri figli è quello di dare continuamente spiegazioni su perché quel comportamento è sbagliato, sul fatto che fare così non va bene o altre spiegazioni simili.

L’errore sta nel fatto che, più il bambino è piccolo, più il mantenersi di un comportamento non c’entra con la comprensione di giusto e sbagliato ma con le conseguenze del comportamento tangibili e contingenti per il bambino.

Anzi, il più delle volte dare spiegazioni rinforza il comportamento scorretto in quanto viene data attenzione al bambino da parte del genitore e l’attenzione di mamma e papà è un forte incentivo per lui che rinforza il suo comportamento scorretto.

Alle volte tra genitori e bambino si arriva al punto che vi è una tale tensione e compromissione del rapporto che, per il bambino, l’unico modo per avere l’attenzione dei genitori è il mettere in atto capricci e comportamenti scorretti.

GESTIONE DEI COMPORTAMENTI SCORRETTI: IL NOSTRO SERVIZIO PER LA GENITORIALITÀ

Il nostro servizio di potenziamento della genitorialità si pone l’obiettivo di fornire al genitore delle strategie concrete di gestione dei comportamenti problematici del proprio figlio, le quali siano in linea con i principi dell’apprendimento e del condizionamento che governano il comportamento di un bambino.

Il servizio è indicato per qualsiasi livello di gravità del problema di comportamento del bambino in quanto ogni comportamento, capriccio o oppositività, più o meno dirompente o disturbante, segue le medesime regole e gli stessi principi di base.

All’inizio viene fatta una “fotografia” della situazione attuale e del problema per concordare obiettivi e procedure adattate sul caso specifico come un vestito su misura.

La presa in carico si avvia con un colloquio con i soli genitori per inquadrare il problema e la richiesta di supporto e poi si procede con un’osservazione strutturata del bambino che può essere svolta a domicilio se il bambino è piccolo.

L’osservazione strutturata da parte del clinico permette inoltre di escludere eventuali altri problemi legati a: impulsività, iperattività, ritardi nello sviluppo, ecc.

Nel caso in cui uno di questi quadri di sintomi fosse riscontrato, si concorda con i genitori un eventuale ampliamento della valutazione per approfondirli con modalità metodologicamente corrette.

Al termine dei due colloqui di valutazione si concordano con i genitori degli obiettivi di intervento specifici e dei comportamenti target su cui intervenire che possono essere quantificati con apposite griglie per misurare i progressi e il successo dell’intervento.

Mio figlio non mi ascolta psicologo infantile

Successivamente si procede con una serie di colloqui con i genitori in cui vengono insegnati loro i principi dell’apprendimento e del condizionamento alla base del comportamento del bambino (sessioni di parent training).

Per ogni strategia di intervento su un certo comportamento che mamma e papà dovranno applicare, viene spiegato al genitore:

  • Quali sono i presupposti teorici e metodologici alla base della procedura;
  • Che cosa dovrà aspettarsi come risposta e reazione da parte del bambino anche in funzione del passare del tempo (quali saranno le prime reazioni da parte del bambino e come il comportamento si estinguerà nel tempo);
  • Come strutturare l’ambiente di casa per favorire l’efficacia della strategia;
  • Come comportarsi con il bambino in funzione della sua reazione (cosa dire e non dire, quando dare o non dare attenzione, …);

Il genitore apprende quando e come dire no, quando dare o no attenzione al proprio figlio, come usare correttamente premi e punizioni, come favorire l’autonomia del bambino e come ridurre in modo efficace capricci ed eventuale aggressività.

Con un intervento che va tra i 5 e i 10 colloqui, il genitore impara ad eseguire da solo le tecniche apprese con la guida del terapeuta le quali faranno, di lì in avanti, sempre parte del suo repertorio di abilità genitoriali.

Per questo motivo un intervento come questo è da vedere come un investimento in quanto, quello che viene appreso in poche settimane, accompagnerà il genitore in tutte le fasi di sviluppo del proprio figlio massimizzando l’efficacia del suo lavoro educativo che verrà portato avanti con maggiore consapevolezza.

Inoltre, durante tutta la durata del percorso verrà data particolare attenzione all’impatto emotivo che intervenire su queste dinamiche può avere per i genitori.

È più che comprensibile come il genitore, non riuscendo a venire a capo delle difficoltà più o meno significative nella gestione comportamentale del proprio figlio, possa provare un senso di fallimento, impotenza o inadeguatezza a seconda del caso.

L’intervento e l’attenzione su tali dinamiche emotive fa parte del trattamento al pari delle strategie di intervento specifiche sul comportamento in quanto, se il genitore non ha un vissuto emotivo stabile, ciò impatta sulla relazione col figlio e di conseguenza sulla riuscita e l’efficacia delle procedure educative che il genitore deve applicare.

Nei prossimi video e articoli approfondiremo alcune di queste strategie educative di intervento sui comportamenti problematici, segui la nostra pagina Facebook per non perderli.

Per saperne di più visita la pagina dedicata al nostro servizio di intervento sui problemi di comportamento:

https://www.studiosofisma.it/servizi/problemi-comportamentali/

Visita la sezione dedicata ai servizi per il bambino e l’età evolutiva:

https://www.studiosofisma.it/servizi/#eta-evolutiva

Se vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi sulla genitorialità e l’età evolutiva contattataci telefonicamente o tramite il nostro sito, saremo lieti di fornirti tutte le informazioni ed i chiarimenti che richiederai.

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Dott. Alberto Cocco

PSICOLOGO CLINICO