Stomaco contratto e ansia: perché sentiamo un peso sullo stomaco quando siamo stressati?

Molte persone che vivono momenti di stress, tensione o ansia riferiscono una sensazione ben precisa: lo stomaco contratto.

Sentono come se ci fosse un nodo che stringe in profondità, oppure un peso fastidioso e persistente localizzato nella parte alta dell’addome. Altri ancora descrivono una serie di sintomi fisici allo stomaco che si manifestano in concomitanza con stati emotivi difficili: nausea, crampi, bruciore, tensione gastrica o digestione rallentata.

Stomaco contratto ansia cause

Questi segnali, che talvolta vengono sottovalutati o scambiati per semplici disturbi digestivi, rappresentano in realtà una delle manifestazioni fisiche più comuni dell’ansia. In particolare, lo stomaco contratto da ansia è un’esperienza molto frequente nei momenti di preoccupazione o agitazione, e può impattare significativamente sulla qualità della vita, sull’appetito e sul benessere generale.

In questo articolo approfondiremo in modo chiaro e specifico il legame tra ansia e sintomi fisici allo stomaco, esploreremo le basi fisiologiche che spiegano questo collegamento e presenteremo le strategie più efficaci per trattare questi sintomi attraverso un percorso psicoterapico cognitivo-comportamentale.

Stomaco contratto da ansia: cosa significa e perché accade

La sensazione di stomaco contratto è spesso descritta come una tensione muscolare continua o una stretta situata all’altezza della “bocca dello stomaco”, cioè nella zona epigastrica. Questa percezione può accompagnarsi a una ridotta capacità di mangiare o a una costante preoccupazione per il proprio stato fisico.

Dal punto di vista fisiologico, si tratta di una risposta automatica del sistema nervoso autonomo, in particolare della sua componente simpatica.

Quando ci sentiamo sotto pressione o viviamo stati d’ansia acuta o cronica, il nostro corpo reagisce come se ci trovassimo in pericolo. Questa reazione è nota come “attacco o fuga”: un meccanismo ancestrale che prepara l’organismo a mobilitare energie per affrontare una minaccia.

Nel contesto di questa attivazione:

  • La digestione viene temporaneamente inibita.
  • I muscoli lisci dello stomaco si irrigidiscono.
  • La motilità gastrica si riduce o si altera.
  • Può aumentare la secrezione acida.

Queste modificazioni, sommate tra loro, portano alla tipica sensazione di stomaco contratto da ansia, spesso accompagnata da nausea, difficoltà digestive e senso di oppressione.

Peso sullo stomaco e ansia: un sintomo comune ma spesso sottovalutato

Il cosiddetto peso sullo stomaco è un altro sintomo fisico che molte persone associano ai momenti di forte ansia o stress prolungato. Viene frequentemente interpretato come un disturbo gastrointestinale, come gastrite, reflusso o dispepsia, ma in numerosi casi non emerge alcuna alterazione organica durante gli accertamenti clinici.

In questi casi, è molto probabile che si tratti di un sintomo psicosomatico, legato al modo in cui il corpo risponde alla tensione emotiva.

Nel linguaggio clinico, si parla di somatizzazione dell’ansia a livello gastrico: una condizione in cui l’emozione non espressa o non elaborata si manifesta attraverso il corpo, generando sintomi reali e persistenti.

I principali segnali di questa condizione includono:

  • Senso di oppressione epigastrica, come se qualcosa gravasse sullo stomaco.
  • Nausea ricorrente, anche in assenza di stimoli alimentari.
  • Tensione muscolare addominale, spesso non localizzabile ma percepita in profondità.
  • Sensazione di blocco digestivo o pienezza precoce.

Il peso sullo stomaco da ansia non va mai banalizzato, perché può diventare cronico e influire negativamente sulla qualità della vita e sull’equilibrio emotivo.

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Ansia e sintomi fisici allo stomaco: il ruolo del sistema nervoso enterico

Per comprendere meglio perché l’ansia provoca sintomi fisici allo stomaco, è fondamentale conoscere il ruolo del sistema nervoso enterico, spesso definito come il nostro “secondo cervello”.

Questo complesso sistema di neuroni è situato nella parete dell’apparato gastrointestinale ed è strettamente connesso al cervello tramite il nervo vago. È in grado di operare in autonomia, ma risente profondamente dello stato emotivo generale della persona.

In presenza di ansia, preoccupazione o rabbia, il sistema nervoso enterico può rispondere con:

  • Contrazioni involontarie della muscolatura gastrica.
  • Alterazione della sensibilità viscerale, che porta a percepire come dolorosi anche stimoli normali.
  • Crampi, nodo allo stomaco, nausea e tensione addominale.

Perché l’ansia si manifesta proprio allo stomaco?

I motivi per cui i sintomi fisici dell’ansia si concentrano nello stomaco sono molteplici e legati a una combinazione di fattori biologici, evolutivi e psicologici:

  1. Risposta evolutiva di sopravvivenza
    In condizioni di pericolo, il corpo devia sangue e risorse lontano dall’apparato digerente per prepararsi all’azione. Anche oggi, sebbene il “pericolo” sia spesso psicologico, la risposta fisiologica resta la stessa.
  2. Connessione tra serotonina e intestino
    Poiché gran parte della serotonina è prodotta nel tratto gastrointestinale, uno stato d’ansia può alterare la produzione e influenzare la regolazione del tono muscolare e della motilità gastrica.
  3. Tendenza alla somatizzazione
    Alcune persone hanno una maggiore propensione a vivere l’ansia a livello corporeo piuttosto che cognitivo, e l’area gastrica diventa il punto di sfogo privilegiato.

Come trattare i sintomi fisici allo stomaco causati dall’ansia

  1. Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT)

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è oggi considerata dalla letteratura scientifica il trattamento di prima scelta per i disturbi d’ansia con manifestazioni somatiche.

Questo approccio, fondato su basi scientifiche solide, consente di agire contemporaneamente sul pensiero, sull’emozione e sulla risposta fisica.

Nello specifico, un percorso terapeutico mirato aiuta a:

  • Riconoscere e modificare i pensieri automatici ansiogeni.
  • Ridurre la sensibilità enterocettiva, ovvero la tendenza a focalizzarsi in modo eccessivo sui segnali corporei.
  • Imparare tecniche efficaci di gestione dello stress, come la respirazione diaframmatica o il rilassamento muscolare progressivo.
  • Esporsi in modo graduale alle situazioni che generano ansia somatica, per ridurre la risposta condizionata del corpo.

Il trattamento cognitivo-comportamentale non si limita a “tranquillizzare” il paziente, ma mira a fornire strumenti concreti per gestire l’ansia e ridurre i sintomi fisici ad essa collegati.

  1. Tecniche corporee e regolazione del sistema nervoso

Accanto al lavoro psicoterapico, possono essere molto utili pratiche corporee che aiutano a riequilibrare il sistema nervoso autonomo:

  • Training autogeno e rilassamento muscolare progressivo: abbassano il livello di attivazione fisiologica e promuovono il rilassamento profondo.
  • Respirazione diaframmatica: stimola la branca parasimpatica del sistema nervoso, favorendo una digestione più fluida e una riduzione della tensione addominale.
  • Mindfulness e consapevolezza corporea: sviluppano una relazione più sana e meno reattiva con i segnali del corpo.
  1. Supporto farmacologico (nei casi più gravi)

Nei casi in cui i sintomi fisici allo stomaco legati all’ansia siano particolarmente intensi o compromettano la vita quotidiana, è possibile valutare – in accordo con il medico curante o lo psichiatra – un intervento farmacologico mirato. Tra i farmaci più utilizzati:

  • Ansiolitici per l’uso a breve termine in situazioni acute.
  • Antidepressivi SSRI, che agiscono anche sui sintomi somatici dell’ansia.
  • Farmaci procinetici e antispastici, per regolare la motilità gastrica e ridurre la tensione viscerale.

È importante sottolineare che la cura farmacologica non dovrebbe mai sostituire il percorso psicoterapico, ma integrarsi ad esso, sempre con una supervisione professionale.

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Conclusioni: ascoltare il corpo per prendersi cura di sé

Lo stomaco contratto da ansia, il peso sullo stomaco e gli altri sintomi fisici allo stomaco causati dall’ansia sono segnali reali e significativi che meritano ascolto e comprensione. Non sono “capricci” né semplici disagi momentanei, ma espressioni corporee di uno squilibrio emotivo che può essere affrontato e risolto con gli strumenti giusti.

Presso Studio Sofisma, a Castelfranco Veneto, offriamo percorsi psicoterapeutici strutturati per chi soffre di ansia somatica, con un’attenzione specifica ai sintomi fisici localizzati nello stomaco. Un approccio rispettoso, competente e centrato sulla persona può fare la differenza nel ritrovare il benessere psicofisico.

Quando rivolgersi a un professionista

Se da tempo avverti un peso allo stomaco legato all’ansia, oppure una contrazione costante a livello gastrico che ti impedisce di mangiare serenamente o ti genera preoccupazione, non trascurare questi segnali. Il corpo parla e imparare ad ascoltarlo è il primo passo verso il benessere.

Presso Studio Sofisma, a Castelfranco Veneto, proponiamo percorsi personalizzati per la gestione dell’ansia e dei sintomi fisici ad essa correlati, con approccio psicoterapeutico integrato e strumenti specifici per il trattamento della somatizzazione gastrica.

Dott. Alberto Cocco

Psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Responsabile servizi clinici Studio Sofisma

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFIA

Haug, T. T., Mykletun, A., & Dahl, A. A. (2002). Are anxiety and depression related to gastrointestinal symptoms in the general population?. Scandinavian journal of gastroenterology, 37(3), 294-298.

Mussell, M., Kroenke, K., Spitzer, R. L., Williams, J. B., Herzog, W., & Löwe, B. (2008). Gastrointestinal symptoms in primary care: prevalence and association with depression and anxiety. Journal of psychosomatic research, 64(6), 605-612.

Waters, A. M., Schilpzand, E., Bell, C., Walker, L. S., & Baber, K. (2013). Functional gastrointestinal symptoms in children with anxiety disorders. Journal of abnormal child psychology, 41, 151-163.

RIFERIMENTI UTILI

https://www.calmclinic.com/anxiety/signs/bloating

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