Perché mio figlio si comporta male: il ruolo dell’ambiente

Scopriamo insieme quali sono i principi del condizionamento e dell’apprendimento che possono aiutare a rispondere alle domande: perché mio figlio si comporta male? Che cosa posso fare io genitore per intervenire dal punto di vista educativo?

Nei precedenti video e articoli, parlando del nostro servizio di potenziamento delle abilità genitoriali, abbiamo citato il principio di base che governa il comportamento del bambino e che permette di modificarne i comportamenti scorretti.

Oggi approfondiremo questo principio di base che fa riferimento alle teorie del condizionamento e dell’apprendimento.

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: LA REGOLA DI BASE

Tali teorie in estrema sintesi dicono che la frequenza di emissione di un certo comportamento, positivo o negativo, dipende dalle conseguenze che questo ha nell’ambiente.

Se un comportamento, emesso anche accidentalmente, è seguito da conseguenze positive per il soggetto, da una condizione di benessere fisico o psicologico, allora quel comportamento tende ad essere ripetuto: aumenta quindi la probabilità del suo verificarsi.

Basta che ognuno rifletta alla propria esperienza, alle situazioni in cui molto spesso si è trovato nella propria vita, individuale o di relazione, per trovare conferme a questo assunto, al di là di ogni verifica sperimentale.

Se, al contrario, un comportamento è seguito da condizioni spiacevoli, negative, aversive (dal latino a-vertere, allontanarsi da) per l’individuo, esso tende a non essere replicato: diminuisce di frequenza di emissione.

Queste affermazioni spostano l’attenzione su un elemento specifico, l’ambiente come causa di comportamento, che può essere modificato in modo da raggiungere positivi traguardi educativi come eliminare comportamenti problematici, favorire l’autonomia e il senso di responsabilità.

Riconoscendo che ciò che influenza il comportamento è una qualche caratteristica della situazione piuttosto che una caratteristica interna all’individuo stesso, si può sperare nell’apprendimento e in un miglioramento sostanziale del comportamento andando ad agire dal punto di vista educativo.

La situazione e l’ambiente possono quindi essere modificati in modo tale che vi sia insegnamento di una certa modalità di comportamento.

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: IL PRINCIPIO DELLA CONTINGENZA

La relazione tra l’emissione di un comportamento e la sua conseguenza è chiamata “contingenza”, in quanto specifica a che cosa essa conduce.

Proprio attraverso la predisposizione di contingenze appropriate si realizzano le variazioni desiderate del comportamento e si raggiungono quindi gli obiettivi educativi con il proprio figlio.

Di conseguenza, se vogliamo favorire nel bambino dei comportamenti corretti o estinguere dei comportamenti scorretti dobbiamo agire sulle conseguenze contingenti del comportamento.

Se voglio favorire un comportamento positivo, da genitore devo pormi la domanda:

  • “Quali incentivi ha mio figlio se si comporta in un certo modo?”
  • “Che cosa ci guadagna?”
  • “Quale vantaggio ha nel comportarsi correttamente?”

Spesso il genitore, per modificare il comportamento del figlio interviene con spiegazioni e rimproveri senza intervenire sulle conseguenze ambientali tangibili e contingenti ad un certo comportamento.

In questo modo non vi sono risultati, la frustrazione di genitore e bambino sale per i continui rimproveri che non generano risultati e questo contribuisce a compromettere il rapporto genitore figlio.

Inoltre, le continue spiegazioni in risposta al comportamento sbagliato fanno sì che il genitore dia attenzione al bambino in maniera contingente al comportamento sbagliato.

L’attenzione del genitore risulta quindi essere, nella maggior parte dei casi, un incentivo al comportamento scorretto determinando l’effetto opposto all’intenzione del genitore di correggere quel comportamento.

Vi sono quindi continue spiegazioni ma non azioni e modifiche dirette alle conseguenze ambientali e quindi non vi è esito positivo all’intervento educativo.

Perchè mio figlio si comporta male: Tecniche educative per i comportamenti problematici

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: INCENTIVI COME MONETA DI SCAMBIO

Pensa alle cose che piacciono a tuo figlio, a quello che spesso cerca o chiede, a quello che per lui rappresenta un incentivo:

  • un gioco;
  • l’utilizzo dei videogame;
  • la merenda preferita;
  • un momento di tempo esclusivo con mamma o papà o la loro attenzione;
  • un’uscita al parco (o altre simili);

Questi incentivi fungono in maniera costante e sistematica da premio e conseguenza positiva a quali comportamenti corretti di tuo figlio?

Stai usando quegli incentivi in maniera strutturata e sistematica per favorire quali comportamenti costruttivi per tuo figlio e il suo percorso di crescita?

Se non vi è una corrispondenza tra ogni incentivo e un comportamento corretto e costruttivo del bambino stiamo sprecando delle occasioni di apprendimento, crescita e responsabilizzazione per il bambino e di successo del ruolo educativo del genitore.

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: LE CLASSICHE OBIEZIONI ALLE TECNICHE EDUCATIVE DI GESTIONE DELLE CONTINGENZE

Una classica obiezione a queste argomentazioni è che sono ricatti nei confronti del bambino o che il bambino deve comportarsi bene perché sa cosa e giusto e sbagliato e non per premi e punizioni.

La risposta all’obiezione del ricatto è che questo non è un ricatto in quanto è nel bene del bambino, gli permette di apprendere un comportamento corretto, di imparare a guadagnarsi le cose e di favorire autonomia e senso di responsabilità.

Ogni adulto va a lavorare per guadagnarsi il pane e a nessuno verrebbe in mente di dire che questo è un ricatto del datore del lavoro o del cliente.

Sono le regole della vita e della nostra società a dire che, tramite impegno e un corretto comportamento, dobbiamo guadagnarci da vivere e quello che per noi è importante.

Il compito del genitore è abituare il bambino a queste regole fin dall’inizio del percorso di crescita.

Per la seconda obiezione la controargomentazione sta nel fatto che il bambino interiorizza il concetto di giusto e sbagliato con il passare del tempo e l’esperienza.

Il bambino nel suo percorso di crescita comprende ciò che è giusto e sbagliato e definisce i propri valori dando un significato alle conseguenze ambientali concrete e contingenti che hanno i suoi comportamenti.

Conseguenze ambientali che il genitore gli pone davanti in maniera ragionata secondo i propri valori, strutturando l’ambiente di crescita del figlio con il suo ruolo educativo.

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: DA INIZIALE RIGIDA IMPOSIZIONE A LODI E ATTENZIONI POSITIVE

Con un’iniziale imposizione di questo tipo e una maggiore disciplina favoriremo i comportamenti corretti del bambino creando l’opportunità di lodarli e incentivarli in positivo e permettendo al bambino di sperimentare le conseguenze positive e i vantaggi di un adeguato comportamento.

Una forte imposizione e disciplina serve quindi solo all’inizio per estinguere le modalità inadeguate e a trasformare in abitudine un comportamento del bambino corretto e responsabile.

Questo permetterà, dalla parte del genitore, di ridurre le tensioni in famiglia, migliorare il rapporto col bambino, favorire il senso di efficacia e la propria serenità nel ruolo educativo.

Inoltre, il presentarsi sistematico di comportamenti corretti darà l’opportunità di lodarli verbalmente e incentivarli ulteriormente permettendo al bambino di sentirsi apprezzato, di avere attenzione positiva e di sperimentare i vantaggi del mettere in atto modalità di comportamento e atteggiamento costruttivi.

Perché mio figlio si comporta male

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: UN TEST DELL’EFFICACIA DEI PRINCIPI DELL’APPRENDIMENTO

Vuoi testare la veridicità di questi principi?

Prendi il premio o incentivo più allettante in assoluto per tuo figlio e fai in modo che l’unico modo, dico l’UNICO MODO per accedervi sia mettere in atto un certo comportamento positivo.

Se vuoi facilitare il processo, fai in modo che questo comportamento all’inizio sia una cosa molto semplice da fare e che subito dopo vi sia l’accesso al premio o all’incentivo selezionato.

Se applichi questa regola in maniera sistematica l’unico modo per accedere a quell’incentivo sarà mettere in atto quel comportamento.

Dopo un iniziale oppositività del primo periodo, il bambino, apprendendo che non vi sono alternative per accedere al suo incentivo preferito, inizierà a mettere in atto il comportamento positivo anche senza indicazioni, dandoci la possibilità di lodarlo e incentivarlo ulteriormente.

Tutte le tecniche che vengono insegnate ai genitori nel nostro servizio di intervento sui problemi di comportamento del bambino si basano su questi principi, i quali vengono applicati con precisione metodologica e adattati sulle caratteristiche specifiche del bambino.

PERCHÉ MIO FIGLIO SI COMPORTA MALE: LA REGINA DELLE OBIEZIONI ALL’EFFICACIA DELLE TECNICHE DI GESTIONE DELLE CONTINGENZE

Molti genitori dicono: “ho già usato premi e punizioni ma con mio figlio non funzionano!!”.

Sfortunatamente il diavolo sta nei dettagli e questi principi funzionano solo se vengono rispettati i principi di contingenza, sistematicità, e valenza per il bambino delle conseguenze ambientali.

Nei prossimi video e articoli approfondiremo alcuni di questi principi, segui la nostra pagina per non perderli.

Inoltre, presenteremo un caso clinico di successo in cui verranno descritte le fasi di intervento e le tecniche utilizzate.

Per saperne di più visita la pagina dedicata al nostro servizio di intervento sui problemi di comportamento:

https://www.studiosofisma.it/servizi/problemi-comportamentali/

Visita la sezione dedicata ai servizi per il bambino e l’età evolutiva:

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Se vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi sulla genitorialità e l’età evolutiva contattataci telefonicamente o tramite il nostro sito, saremo lieti di fornirti tutte le informazioni ed i chiarimenti che richiederai.

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Dott. Alberto Cocco

PSICOLOGO CLINICO