Attacchi di panico senza motivo e attacchi di ansia improvvisi

Quali sono le causa di attacchi di panico senza motivo e attacchi di ansia improvvisi: ne analizziamo insieme i fattori alla base.

Quali sono le cause specifiche degli attacchi di panico senza motivo o degli attacchi d’ansia improvvisi?

In questo video cercheremo di analizzare in dettaglio quali siano i trigger dell’ansia senza motivo e come attraverso la terapia cognitivo comportamentale si possa intervenire efficacemente sugli attacchi di panico improvvisi.

In un video precedente abbiamo visto che la causa specifica del panico è legata ad un’interpretazione negativa di sensazioni fisiche causate dall’ansia. L’interpretazione negativa di tali sensazioni fisiche è quella che fa scattare un campanello d’allarme, il quale fa elevare in maniera repentina l’intensità dell’ansia andando a indurre l’attacco di panico.

Il meccanismo dei più comuni attacchi di ansia o attacchi di panico senza motivo

Nella maggioranza dei casi la persona è tendenzialmente consapevole di quelli che sono gli stimoli trigger di propri attacchi di panico, alcuni esempi potrebbero essere:

  • Interpretare l’accelerazione del battito cardiaco come un imminente attacco di cuore;
  • Interpretare il senso di svenimento come una totale perdita di controllo delle sensazioni interne.

Queste interpretazioni negative faranno scattare una sorta di campanello d’allarme emotivo, il quale induce il classico attacco di panico.

Cosa trasforma i classici attacchi di panico in attacchi di ansia improvvisi?

Nel caso in cui l’attacco di panico si attivi improvvisamente e senza la consapevolezza da parte del soggetto degli stimoli trigger (gli stimoli attivanti) allora si sperimenteranno degli attacchi di panico improvvisi; ci sarà quindi un vissuto da parte della persona di sentirsi in ansia senza un motivo.

In altre parole, questi attacchi di panico senza motivo vengono definiti anche attacchi di ansia improvvisi perché la persona non è per niente consapevole di quali siano gli stimoli trigger che vanno ad attivare l’attacco di panico.

Sentirsi agitati senza motivo: le due cause fondamentali

L’esperienza clinica ci insegna che le cause degli attacchi di panico improvvisi o dell’ansia senza motivo fanno riferimento fondamentalmente a due concetti.

  1. La mala gestione dello stress;
  2. Le male interpretazioni dei sintomi fisici

La prima può indurre nel soggetto delle attivazioni emotive interne o degli arousal emotivi molto elevati che possono andare ad aumentare la probabilità che scattino attacchi di panico anche in maniera improvvisa, i quali verranno definiti tendenzialmente attacchi di ansia improvvisa e senza motivo.

In seconda istanza, quelle che possono prendere la forma di pensieri automatici, talmente automatizzati e talmente veloci da sfuggire al senso di consapevolezza del soggetto, che andranno a identificare l’attacco di panico come improvviso e a dare la sensazione di avere ansia senza motivo.

Lo stress e la sua influenza sugli attacchi di panico senza motivo

La prima causa di questi attacchi di panico improvvisi è lo stress, esso può assumere forme particolarmente intense senza che necessariamente la persona se ne renda conto. Infatti, un livello di attivazione interna di arousal molto elevato può anche essere funzionale per lavorare in maniera particolarmente concentrata o sentirsi particolarmente energici.

Talvolta però, la persona non si rende conto che l’attivazione sta man mano aumentando di intensità e quindi non si porrà il problema di una migliore gestione dello stress. A forza di aumentare progressivamente il carico di stress, anche in modo del tutto inconsapevole, ad un certo punto l’attivazione interna e la tensione emotiva sarà talmente alta che la probabilità che scatti un attacco di panico sarà molto elevata.

Attacchi di panico senza motivo attacchi di ansia improvvisi

Il circolo vizioso: più attivazione emotiva interna genera più sensazioni fisiche

Il problema nell’aumento progressivo di questa attivazione è che in maniera concomitante andrà anche ad aumentare l’intensità di determinate risposte dal punto di vista fisico.

Quella sensazione di agitazione senza motivo può partire da sensazioni fisiche come ad esempio:

  • l’aumento del battito cardiaco;
  • l’aumento della tensione muscolare;
  • le influenze negative dello stress a livello del tratto gastrointestinale;

Tutte alterazioni fisiche, queste, che con tutta probabilità potranno essere mal interpretate dal soggetto e combinate con l’elevato livello di attivazione interna andranno ad indurre l’attivazione di un attacco di panico improvviso e la sensazione di sentirsi agitati senza motivo.

L’allarme per i sintomi fisici causati dall’elevata tensione emotiva farà scattare un attacco di panico improvviso ed intenso che verrà giudicato dal soggetto come senza motivo, tutto ciò perché la persona non è pienamente consapevole di quello che è stato lo stimolo trigger dell’attacco di panico.

Il ruolo dell’interpretazione negativa dei sintomi fisici

In questa fase dell’attacco di panico si attiva quella che abbiamo definito la seconda causa di questi attacchi di panico improvvisi e di ansia senza motivo: le interpretazioni negative rispetto a delle sensazioni fisiche prendono la forma di un pensiero automatico e rapido che sfugge così al controllo consapevole da parte del soggetto; la reazione di panico finale verrà definita come una sensazione di ansia senza motivo.

Come interviene la psicoterapia negli attacchi di ansia improvvisi

La terapia cognitivo comportamentale per andare a supporto dei pazienti che riportano questa tipologia specifica di attacchi di panico senza motivo prevede fondamentalmente due tipologie di procedure.

  1. Implementazione delle procedure di gestione dello stress

Le quali hanno lo scopo di permettere la persona di gestire in maniera attiva e consapevole il livello generale di attivazione arousal e tensione emotiva interna che sono legati allo stress.

  1. Tecniche di ristrutturazione cognitiva

Le quali hanno lo scopo di andare a intervenire su quelle interpretazioni degli stati emotivi interni che vengono interpretati come una sorta di campanello d’allarme che va successivamente ad attivare il panico. Purtroppo queste tecniche di ristrutturazione cognitiva non saranno di semplice applicazione, in quanto in questo caso dovranno essere applicate su pensieri automatici estremamente rapidi e fuori dal controllo consapevole del soggetto. Tali pensieri estremamente rapidi e non consapevoli impongono che la persona impari ad analizzare in maniera estremamente dettagliata la situazione prima dell’attacco di panico per favorire il più possibile la consapevolezza di tutte quelle piccole sensazioni interne che possono andare a far scattare il campanello d’allarme che attiva gli attacchi di panico e ridurre così nel tempo il problema.

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Ci vediamo nei prossimi video!

Dott. Alberto Cocco

PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA

COGNITIVO COMPORTAMENTALE

RESPONSABILE SERVIZI STUDIO SOFISMA

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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II. Beck, A. T., Emery, G., & Greenberg, R. L. (2005). Anxiety disorders and phobias: A cognitive perspective. Basic books. Questo libro offre una prospettiva cognitiva sui disturbi d’ansia e sulle fobie, discutendo la connessione tra pensieri, emozioni e comportamenti.
III. Bourne, E. J. (2011). The anxiety and phobia workbook. New Harbinger Publications. Questo libro pratica fornisce esercizi e strategie per affrontare ansia e fobie, inclusi approcci di gestione dello stress e tecniche cognitivo-comportamentali.
IV. Clark, D. M. (1986). A cognitive approach to panic. Behaviour research and therapy, 24(4), 461-470. Questo articolo discute l’approccio cognitivo agli attacchi di panico, esplorando le interpretazioni errate delle sensazioni fisiche e i pensieri automatici.
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VI. Hofmann, S. G., & DiBartolo, P. M. E. (2001). From social anxiety to social phobia: Multiple perspectives. Allyn & Bacon. Questo libro fornisce una visione multidisciplinare sull’ansia sociale e fobia, con riferimenti utili per capire i trigger di ansia e panico.
VII. Taylor, S. (2000). Understanding and treating panic disorder: Cognitive-behavioural approaches. John Wiley & Sons Ltd. Questo libro si concentra sul trattamento del disturbo di panico attraverso approcci cognitivo-comportamentali, discutendo tecniche di gestione dello stress e ristrutturazione cognitiva.

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